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Nacque nel 1897 a Quinto Vercellese.
Incominciò a dipingere come autodidatta sin dall'età di quattordici
anni. Continuò a dipingere durante il conflitto mondiale vissuto al
fronte come telegrafista, nonché durante il suo successivo impiego
come calligrafo presso la Banca Popolare di Novara.
Dal 1925 al 1930 si trasferì a Parigi, ove ebbe alcune commesse
dall'Ambasciata Italiana. Qui conobbe Claude Monet, dal quale
ricevette molti incoraggiamenti, e tenne la sua prima personale
(1929) che ottenne favorevoli recensioni. Seguirono numerose altre
personali sino al 1982, a Venezia, Alessandria, Novara,
Salsomaggiore, Sanremo, Milano, Torino, Vercelli. Al ritorno da
Parigi, oltre a dipingere, insegnò calligrafia e disegno in diverse
scuole pubbliche professionali cittadine.
Come pittore che, grazie anche al suo soggiorno parigino, possiamo
definire di stampo decisamente impressionista, fu il cantore della
Burcina, del Tigullio, della Valle d'Aosta, dei Colli Toscani con i
caratteristici pagliai, della risaia, delle "lame" del Sesia. Assai
personali i suoi gialli risaia nonché gli spessori di colore con cui
realizzava i fiori delle sue Burcine.
Interessanti anche i suoi mosaici in alcune tombe del Cimitero di
Billiemme, nonché le cornici dei suoi quadri, veri pezzi unici che
realizzava personalmente con un sapiente lavoro di intaglio e
scultura.
La morte lo colse ancora attivo nel 1986.
Nel 1998 il Comune di Vercelli ha dedicato una via a Giuseppe
Raviglione. |
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